Legge di inerzia
Legge di inerzia, chiamata anche prima legge di Newton, postula in fisica che, se un corpo è a riposo o si muove a velocità costante in linea retta , rimarrà fermo o continuerà a muoversi in linea retta a velocità costante a meno che non venga sollecitato da una forza. La legge di inerzia fu formulata per la prima volta da Galileo Galilei per il moto orizzontale sulla Terra e successivamente fu generalizzata da René Descartes. Prima di Galileo si pensava che tutto il movimento orizzontale richiedesse una causa diretta, ma Galileo dedusse dai suoi esperimenti che un corpo in movimento sarebbe rimasto in movimento a meno che una forza (come lattrito) non lo facesse fermare. Questa legge è anche la prima delle tre leggi del moto di Isaac Newton.
Sebbene il principio di inerzia sia il punto di partenza e lassunzione fondamentale della meccanica classica, è meno che intuitivo ovvio per un occhio inesperto. Nella meccanica aristotelica e nellesperienza ordinaria, gli oggetti che non vengono spinti tendono a fermarsi. La legge di inerzia è stata dedotta da Galileo dai suoi esperimenti con sfere che rotolano su piani inclinati.
Per Galileo, il principio di inerzia era fondamentale per il suo compito scientifico centrale: doveva spiegare come fosse possibile che, se la Terra gira davvero sul suo asse e orbita intorno al Sole, non percepiamo quel movimento. Il principio di inerzia aiuta a fornire la risposta: poiché siamo in movimento insieme alla Terra e la nostra tendenza naturale è di trattenere quel movimento, la Terra ci sembra ferma. Così, il principio di inerzia, lungi dallessere unaffermazione dellovvio, una volta era una questione centrale della contesa scientifica. Nel momento in cui Newton aveva risolto tutti i dettagli, era possibile spiegare con precisione le piccole deviazioni da questa immagine causate dal fatto che il movimento della superficie terrestre non è un movimento uniforme in linea retta. Nella formulazione newtoniana, losservazione comune che i corpi non spinti tendono a fermarsi è attribuita al fatto che hanno forze sbilanciate che agiscono su di loro, come lattrito e la resistenza dellaria. Nella meccanica newtoniana classica, non vi è alcuna distinzione importante tra movimento a riposo e moto uniforme in linea retta: possono essere considerati come lo stesso stato di moto visto da diversi osservatori, uno si muove alla stessa velocità della particella e laltro si muove a velocità rispetto alla particella.