Gordon Cheung: The Abyss Stares Back (Italiano)
Chi combatte con i mostri dovrebbe fare in modo che lui stesso non diventi un mostro. E quando guardi a lungo in un abisso, anche labisso guarda dentro di te.
“Beyond Good and Evil “, Aphorism 146 (1886), Friedrich Nietzsche
Secondo assolo di Gordon Cheung” mostra presso Edel Assanti esamina il rapporto tra civiltà e conquista. Offrendo una vista a volo duccello del momento storico presente, Cheung mappa il nostro paesaggio geopolitico nel contesto di una più ampia storia umana, invocando una catena causale che risale agli albori del civiltà.
I paesaggi delle opere di Cheung sono popolati da riferimenti sia generici che apparizioni specifiche di unera digitale in cui la realtà è vissuta tanto attraverso la mediazione tecnologica quanto di prima mano. Questi dipinti iniziano la vita come schizzi digitali, aggregando una massa di immagini Internet trovate in un paesaggio multistrato e simulato simile a una iper-realtà tossica. Scene degenerative di città e deserti nocivi, familiari dalla fantascienza distopica, formano qui lo sfondo sul quale si svolge il dramma dellascesa e della caduta degli imperi.
Le coordinate dei dipinti di Cheung sono saldamente situate allinterno dellattuale politica di potenza internazionale. Ci troviamo di fronte a scene diverse: una veduta aerea della baia di Guantanamo, uno spettro persistente di ipocrisia ideologica; fabbriche apparentemente anonime (di fatto appartenenti ai più grandi produttori di armi del mondo); catene di isole contese, sequestrate dalla Repubblica popolare cinese per ragioni strategiche e “case chiodo” cinesi – proprietà private i cui proprietari rifiutano di vendere la loro terra allo stato, con il risultato di uno sviluppo urbano su larga scala che procede intorno a zone isolate, spesso rurali case individuali.
The Abyss Stares Back medita sulla consapevolezza collettiva del 21 ° secolo che il neoliberismo occidentale Il modello infatti non è, come postulato da Francis Fukuyama alla fine della Guerra Fredda, “il punto finale dellevoluzione ideologica dellumanità”. Tuttavia, il prisma mitologico attraverso il quale Cheung elabora largomento ci obbliga a vedere i suoi casi di studio nel contesto di precedenti storici – parte di un ciclo ricorrente in cui ogni impero è destinato a cadere, per essere sostituito da un altro. In effetti, le apparizioni della decadenza occidentale persistono sotto forma di teste di trofei e motivi di nature morte olandesi; il primo è impiegato come allegoria della conquista, il secondo un loro ricorrente nella pratica di Cheung, facendo riferimento alla bolla dei tulipani il cui crollo ha posto fine alletà delloro olandese.
Un altro dispositivo sempre presente nellopera dellartista è quello della “paura dei cartoni animati”: la nozione di paure paranoiche pervasa dai media, dal mercato o dallo stato , interpretato metaforicamente dai fantasmi di Scooby-Doo nei dipinti di Cheung. Latmosfera inquietante di The Abyss Stares Back sta nella sua proiezione di queste ansie collettive, accanto allinsinuazione che rappresentiamo un momento fugace, piuttosto che la fine della storia umana. In un paesaggio sempre più fangoso siamo lasciati a distillare il mito dalla verità, la realtà dallallucinazione.
Cheung si è laureato alla Central Saint Martins nel 1998, completando un Master in pittura presso il Royal College of Art nel 2001. È stato commissionato ed per un Laing Art Solo Award nel 2007. Le recenti mostre personali includono The Solar Cry a Edel Assanti (2012), Altered States presso lArizona State University Art Museum (2010), The Four Horsemen of the Apocalypse alla New Art Gallery Walsall ( 2009) e The Promised Land alla Jack Shainman Gallery (2009). Il lavoro di Cheung è attualmente incluso in Vita Vitale, il padiglione dellAzerbaijan alla 56esima Biennale di Venezia. Nel 2016, Cheung terrà una mostra personale al Nottingham Castle Museum. Le opere di Cheung sono incluse nelle principali collezioni pubbliche e private internazionali, tra cui MoMA, Il British Museum, lHirshhorn Museum and Sculpture Garden, il San Antonio Museum of Art, il Whitworth Museum, lArizona State University Art Museum, il Knoxville Museum, la New Art Gallery Walsall. Cheung vive e lavora a Londra.